Cosa è la Spina Bifida

La Spina Bifida è una malformazione della colonna vertebrale, dovuta all’arresto di sviluppo del midollo spinale e delle vertebre (mancata chiusura degli anelli vertebrali), che avviene tra il trentesimo ed il quaranticinquesimo giorno dopo il concepimento. Rientra nel novero delle patologie rare prenatali.  La gravità dei danni neurologici è legata al livello della lesione, ovvero al grado di mancato sviluppo del midollo spinale.

Il quadro clinico

La Spina Bifida, come qualunque malattia o malformazione, comporta diversi gradi di gravità. La più frequente localizzazione della lesione, con correlata compromissione delle radici nervose, è a livello lombosacrale e provoca nel nascituro alterazione della motilità degli arti inferiori (difficoltà di deambulazione), idrocefalia, vescica neurogena con eventuali complicazioni renali, stipsi e difficile controllo degli sfinteri ed in rari casi deficit intellettivi. Inoltre in circa un quarto dei bambini, si associano anomalie vertebrali come scoliosi e cifosi.

Quali prospettive ha un soggetto affetto da spina bifida?

Fino ad alcuni anni fa i neonati affetti da Spina Bifida venivano accolti, sia dai medici, sia dalle famiglie con molto scetticismo circa la loro probabilità di sopravvivenza e la loro qualità di vita.
Negli ultimi 15/20 anni la medicina ha fatto molti passa avanti, quasi tutti i neonati riescono a sopravvivere, soprattutto se operati tempestivamente entro le prime 24/48 ore di vita.
In seguito, se vengono seguite periodicamente da medici altamente qualificati, più del 80% di loro raggiunge l’età adulta in condizioni fisiche accettabili, a volte veramente buone e comunque tali da garantire un buon inserimento nella società.
Occorrono, però, controlli costanti e screaning specialistici periodici: esami delle urine, del sangue, urografie, scintigrafie, urodinamiche, TAC, radiografie, risonanze magnetiche, nonché trattamenti fisioterapici. Col passare degli anni possono essere necessari altri interventi chirurgici di tipo ortopedico, urologico, neurologico, ecc.

Più prevenzione più informazione

La Spina Bifida è una patologia multifattoriale e, non avendo cura, risulta di primaria importanza la prevenzione pre-gestazionale.

E’ stato dimostrato, infatti, che l’assunzione di acido folico – vitamina del gruppo B – riduce drasticamente le possibilità di avere nascituri con Spina Bifida od altri D.T.N. (Disturbi del Tubo Neurale). L’acido folico viene assunto per bocca alla dose di 0,4 mg. giorno, a partire da tre mesi prima del concepimento e nei primi tre mesi di gravidanza; lo stesso in natura è presente anche in numerosi alimenti quali: agrumi, banane, fragole, frutta secca, lievito di birra, barbabietole, cavoli, asparagi, spinaci e legumi.